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Anche se ne abbiamo sentito solo parlare, il networking è anch’esso un aspetto da tenere in considerazione.

Possiamo allora interpretare la parola dal punto di vista letterario come somma di termini inglesi net (rete) e working (lavorare), che tradotto letteralmente indicherebbe lavorare all’interno di una rete.

Sfogliando le pagine del Cambridge Academic Content Dictionary, viene definito networking ( o meglio io lo traduco ed interpreto come) “l’ incontrare e comunicare con un gruppo esteso persone al fine di ottenere informazioni che possono tornare utili” .

Stessa ricerca ma risultato “alternativo” : secondo la Treccani il networking è da  definirsi come “la conoscenza, attraverso la rete telematica, di persone impressioni e esperienze di vita”.

Ma la stessa si potrebbe soppesare anche dal punto di vista colloquiale andandone ad analizzare la parola network, che in italiano significa formare relazioni di qualsiasi azienda.

Insomma, dopo varie ricerche sono al punto di capire effettivamente cosa il networking non è :

  • non è vendere un prodotto/servizio;
  • non è “estorcere” informazioni utili per il proprio tornaconto sfruttando le persone;
  • non è creare una rete di messaggi sociale, creazione di catene e richieste di amicizia a conoscenti di conoscenti di parenti.

Né più né meno il networking non è altro che l’attitudine a creare una rete di relazioni professionali durature nel tempo che si basano principalmente sulla fiducia reciproca.

Una volta fatta chiarezza sul significato, come si fa a costruire una propria rete solida?

La prima cosa da fare è sicuramente quella di trovare un punto di incontro, cosa abbiamo in comune con le altre persone e quindi cosa possiamo condividere.

Non dobbiamo cercare necessariamente di sfoggiare la nostra singolarità perché finiremo col essere unici ma isolati. Al contrario, fare networking è essere aperti, interessati, naturale e altruista.

Passo successivo: trovare i contatti giusti. “Mettiamoci davanti allo specchio” e chiediamoci chi siamo e dove vogliamo arrivare. In questo modo noi stiamo definendo ciò che in gergo viene chiamato Personal Brand.

Decidiamo allora chi ci accompagnerà in questo percorso con la stessa naturalezza con la quale avremo scelto i compagni di viaggio per una gita…Ecco, fare networking vuol dire anche fare attenzione e curare i propri contatti, quindi come sottolineavo prima (quando ho definito cosa il networking non è ) non è la mossa giusta creare catene di richieste di amicizie a destra e manca (per pubblicizzare il nosto prodotto) perché così, sarebbe come andare in vacanza con persone scelte a caso avendo la consapevolezza che andrà tutto come pensiamo….niente di più sbagliato.

Mai chiedere o meglio dare amicizia a chi non è in grado di coltivarla nella maniera adeguata rischiando poi di avere come risultato l’esatto contrario.

Dedicare quindi attenzione agli altri non fa che andare in nostro investimento nella direzione giusta rendendo fruttuose le nostre scelte e di conseguenza produttiva la nostra attività.

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